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Vorlando
Volava spiegando le ampie ali bronzee nel cielo dorato, per la prima volta nella sua vita Vorlando si sentiva parte di un qualcosa di immenso, giocava tra le nubi, scaldandosi ai raggi caldi del sole, qualcosa nella sua mente affiorava a tratti subito ricacciata nell'oblio, il bagliore di una lama si sovrapponeva alle lame dei raggi solari che sforavano le nubi e Vorlando rabbrividiva senza riuscire a comprenderne il motivo.
La giornata era calda e radiosa, forse troppo calda, il giovane volatore si sentiva ardere ed i muscoli remiganti cominciavano a dolere per lo sforzo del volo. Il cielo divenne color fiamma, il caldo si era fatto asfissiante, Vorlando respirava a fatica, la schiena doleva sempre di più e l'aria scendeva giù per i polmoni come piombo fuso, col passare dei minuti il volatore incontrava sempre più difficoltà a smuovere le ali nell'aria densa come melassa, alla fine le ali cessarono di sostenerlo e lui privo di forze si lasciò precipitare nel vuoto... Piccole gocce di rugiada cadevano sulle sue palpebre chiuse, insistenti e fastidiose, Vorlando dischiuse gli occhi osservando il fiore-farfalla aleggiare sopra di lui... i ricordi del sogno già svanivano come nebbia che si dirada ma non il bruciore, scottava per la febbre, respirava a fatica, il bruciore della schiena era quasi insopportabile; si passò una mano sulla schiena sui monconi delle ali, la pelle era ardente, tumefatta, il gonfiore umido era il sintomo inconfondibile di un'infezione e nemmeno la rugiada stillata faticosamente goccia a goccia dal piccolo fiore-farfalla riusciva a dare un pò di refrigerio. Vorlando aveva lo sguardo appannato e sofferente pur tuttavia sorrise con gratitudine al piccolo amico ed a fatica si alzò in piedi. La mattina era splendida, l'aria era fresca ed aromatica, le nubi basse nascondevano la strada ancora da compiere che si intravedeva appena nel chiarore ovattato, il giovane tirò un respiro affannoso, faticava a stare in piedi, sentiva le gambe pesanti ed i muscoli indolenziti rispondevano a fatica alle sollecitazioni, ciò non di meno si avviò lungo il sentiero che penetrava nella nebbia, sempre seguito da Tweet che gli svolazzava intorno al capo stridendo senza posa... Raggiunse infine i Monti di Corallo alle prime luci dell'alba, e decise di farne il periplo prima di posarsi sulla pianura per riposare qualche ora prima di intraprendere il viaggio di ritorno. Si tuffava tra le nubi basse e ne riemergeva con un poderoso scatto di reni, le ali distese brillavano quasi del colore dell'oro alle prime luci dell'alba e le piume fremevano all'abbraccio del vento, poi guardò il fianco della montagna e si arrestò di colpo per la sorpresa, sul valico poteva scorgere qualcuno e quel qualcuno gli sembrava fin troppo noto, si abbassò prudentemente per osservare meglio e riconobbe il ribelle Vorlando che con passo stanco camminava sul ripido ciglio della montagna in direzione di uno spesso strato di nebbia. Per la sorpresa Xool perse la concentrazione nel volo e precipitò a vite verso la pianura, si riprese quasi istantaneamente e con pochi rapidi colpi d'ala si riportò la dove aveva visto il suo ex compagno di studi, ma non trovò più nessuno, Vorlando era sparito all'interno del banco di nebbia, ma nonostante quanto assicurato dal Capoclan Vortex era ben vivo anche se gli era apparso sofferente nella lenta inerpicata lungo il valico... Riflettè rapidamente sul senso della sua scoperta, se Vorlando era ancora vivo di sicuro il padre Valdus aveva mentito quando aveva affermato che invece di un cicatrizzante era stato versato del tossico sulle cicatrici, in tal caso aveva finto di punire il ribelle e quindi era colpevole quanto e forse più dello stesso Vorlando, Valdus come Capoclan dei Vortex, una delle famiglie più antiche del Nido, era secondo nel comando solo al Grande Alato e da tempo il Clan Zhann, cui lo stesso Xool apparteneva, tentava senza successo di sostituirsi ai Vortex in tale privilegiata posizione. Se la malafede di Valdus fosse stata provata di sicuro i Vortex sarebbero stati colpiti da ignominia e gli Zhann si sarebbero stabilmente insediati nella posizione tanto desiderata e privilegiata di primi in rango e forse, chissà un domani lo stesso Xool avrebbe potuto essere nominato Grande Alato con potere assoluto sull'intero Nido... Xool planò lentamente sulla pianura e si mise a riflettere sul passo da compiere, certo Vorlando era stato compagno di studi e prima ancora compagno di giochi, ma ora Vorlando era solo un reietto che aveva preferito l'ignominia della vita ad un più saggio salto dal Ponte di Brina, in definitiva Xool non aveva alcun motivo di nascondere ciò che aveva visto, la notizia era troppo importante per tenerla nascosta e le conseguenze di quella notizia avrebbero fatto di lui l'alato più importante del Nido, dando il via a quella catena di avvenimenti che di certo un domani lo avrebbe portato al ruolo di capo dell'intero Nido. Avrebbe voluto riposarsi ancora un pò ma sapeva bene che ogni indugio poteva risultare fatale al piano così meticolosamente concepito, doveva immediatamente riprendere il volo e dirigersi a tutta velocità verso il Nido, doveva arrivare lì sfiancato dal volo, quasi annientato dallo sforzo per additare davanti a tutta l'assemblea l'infame inganno con cui Valdus aveva salvato la vita di un ribelle solo perchè nonostante tutto ne era pur sempre il padre. Volò con velocità doppia per tutto il giorno alla fine raggiunse il Nido e planando rovinosamente, si slanciò dentro la sala del Consiglio per accusare pubblicamente il Clan Vortex di frode e ribellione alle Leggi degli Anziani. Era stanchissimo, madido di sudore, richiuse le ali ed avanzò imperiosamente nella sala del Consiglio, guardò negli occhi il Grande Alato poi puntando l'indice verso Valdus scagliò la sua accusa senza esitazione. «Accuso Valdus Capoclan dei Vortex di frode e ribellione!» poi rimase in silenzio mentre intorno a lui si scatenava un mormorio sempre più crescente che nel giro di pochi istanti si trasformò in un silenzio di gelo. Valdus si era alzato lentamente ma con autorità ed avvicinatosi a Xool e puntandogli a sua volta l'indice contro proferì astiosamente la sua replica. «Su che basi e con quale diritto tu osi accusare me?» Il Grande Alato con un gesto tacitò il mormorio dell'assemblea ed ammonì Xool sulla gravità della sua affermazione. «La tua accusa è molto grave giovane alato, se ha fondamenti sarai ascoltato e sarà presa adeguata decisione, ma se la tua accusa non dovesse essere suffragata dal minimo elemento di prova, tu sarai condannato al taglio delle ali per il gravissimo oltraggio arrecato ad un anziano del Consiglio, hai facoltà di ritirare l'accusa o di motivarla, in ogni caso accetterai le conseguenze di un tuo possibile errore. A te la decisione...» Xool era titubante ma deciso, era assolutamente certo di aver visto Vorlando ed inoltre nel volo di ritorno, molto vicino ai Monti di Corallo aveva trovato i resti dell'accampamento di Vorlando e vicino al focolare ormai spento aveva rinvenuto una fascia per capelli con l'emblema dei Vortex, aveva la sua testimonianza oculare ed aveva la prova richiesta, l'accampamento era a due giorni di marcia dal Nido e secondo le affermazioni di Valdus il tossico versato sulle cicatrici avrebbe dovuto stroncare il ribelle già dalla prima notte. Con voce calma e squillante raccontò in mezzo allo stupore generale quanto aveva visto e quando Valdus in preda all'ira si lanciò verso di lui gridando: «Tu menti!», lui con fermezza gli fece cenno di arrestarsi con gesto della mano e dalla borsa di Volatore ne trasse la fascia istoriata, sollevandola bene in alto affinchè tutti potessero vederla e poi la scagliò verso Valdus aggiungendo in tono ironico. «Osservala bene Grande Anziano è la fascia che donasti al tuo diletto figlio al compimento dell'ottava stagione.» poi rimase immobile godendosi il trambusto che si andava scatenando nella sala del Consiglio. Il Grande Alato si rivolse a Valdus con tono tagliente... «Riconosci la fascia capoclan Vortex? Hai motivo di ritenere che il giovane alato Xool abbia mentito?» Valdus chinò il capò e scagliò la fascia in terra poi in tono più sommesso si rivolse all'Assemblea. «Riconosco la fascia e accetto con rammarico la testimonianza del giovane alato. Vorlando è vivo, ma contro il mio volere, è inspiegabilmente vivo e chiedo all'Assemblea il diritto di rimediare all'errore da me commesso - sfoderò lo stiletto, ne saggiò la punta e riprese - questa volta non ci saranno errori, avete la mia parola...» Si girò guardando negli occhi tutti gli anziani con orgoglioso tono di sfida poi si volse verso il Grande Alato attendendone la decisione. Il Grande Alato fissò lungamente gli occhi irosi del capoclan poi annuì gravemente «Riporta quella lama bagnata del sangue di tuo figlio e la tua colpa sarà dimenticata.» Valdus chinò il capo e si diresse verso Xool interrogandolo sul punto preciso dove costui aveva visto il ribelle, poi annuì. «Conosco quel valico, porta di sicuro ad una vallata all'interno dei Monti di Corallo, ho intravisto quella valle più volte nel corso dei miei voli, non sarà un problema rintracciarla e di sicuro lì troverò il ribelle che ha disonorato il mio Clan - sollevò lo stiletto e si rivolse agli astanti - tornerò solo quando questa lama ne avrà trapassato il cuore.» La rinfoderò con gesto sprezzante e con rapidi passi si diresse verso l'uscita verso quella missione di giustizia che soffocava i vincoli stessi del suo sangue.
Capitolo scritto nella notte tra il 26 ed il 27 giugno 1995.
Il brano in background è Evacuee di Enya from Shepherd Moons, seq. David Fuess.
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