For english version by Gianpaolo Brignolo click on the flag
Non ho problemi a dire che sto diventando cieco, perchè dovrei nascondere un evento che è ormai inevitabile?
Per i miei occhi non posso fare più nulla, nulla di più di quanto abbia già fatto, ho speso somme enormi per interventi e laser e nonostante tutto ora si stanno spegnendo.
Ogni giorno il mondo diventa un pochino più buio, ogni giorno devo accendere più luci per poter vedere.
Così va il mondo. La sera tornato a casa, vivo da solo in mezzo al disordine più assoluto, mi siedo davanti al computer e mi collego ad una bbs e parlo con persone lontane che non vedrò mai, poi a poco a poco il dolore agli occhi si fa insostenibile ed io resto a guardare le scritte che scorrono senza posa, frammenti di vita, gialle meteore in un universo nero, non seguo più il dialogo ma guardo le frasi indistinguibili come se fossero i titoli di coda di un film insensato ed incomprensibile, alcuni mi chiamano, mi chiedono se sono ancora in linea, io non rispondo più, mi perdo nei miei pensieri e nei ricordi, mentre il rullo si svolge a tratti lento ed a tratti veloce come una marcia dimenticata di una pianola elettrica.
Per i miei occhi ho fatto quanto era in mio potere, i cristallini opachi sono stati asportati e sostituiti con lenti intraoculari, incastonate sulla capsula come bizzarre gemme tecnologiche e tolte le bende ebbi una sorpresa vedevo un colore in più...
Veder l'ultravioletto, vedere la luce prima della luce...
Bizzarra sensazione, i miei occhi prima di morire mi donavano uno sguardo su un mondo magico ed insospettato, un mondo fatto di luce permeato da un colore che non ho parole per poter descrivere...
Quando la sera arrivavo in casa ed andavo in cucina mi incantavo a guardare i guizzanti colori della fiamma del gas, la magia in un fornello di cucina, ed il blu ed il verde della fiamma del metano si trasfiguravano come in una danza di elfi.
No non vi sono parole per descrivere quella luce che molto prima dell'alba si faceva strada tra le persiane ed entrava in casa, miraggio gentile di un mondo accanto.
Non vi sono parole per descrivere quel colore, non intendo cercarle, di quel colore i miei occhi avidi si sono dissetati per ritrovarsi subito dopo desiderosi di berne ancora avidamente.
E la notte, il cielo non più nero, ma percorso da un chiarore aureo e violetto, un chiarore che nascondeva le stelle e le moltiplicava all'infinito, forse così è il cielo di notte verso il centro della nostra isola cosmica, non stelle ma un diffuso chiarore di mille colori.
La notte sono quasi cieco, non distinguo i particolari e non riesco più a leggere le scritte, ma vedo i colori di questo bagliore perpetuo che filtra misteriosamente da una crepa che ci separa dal mondo accanto.
E così gli azzurri ed i viola, più corposi, più netti e più vivaci, e la magia di una luce blu che trasfigura tutto ciò che tocca.
Vedere una donna illuminata da una luce azzurra equivale a vedere un sogno che prende vita, una bellezza diafana ed irreale, lo scintillio di mille corpuscoli di luce che creano una ragnatela di illusione.
Dolce madonna del crepuscolo di mezzogiorno, sublime dea dell'aurora di mezzanotte, i tuoi occhi come diamanti riflettono la luce come un cristallo e profondi schiudono al mio sguardo un miraggio di ombre e di colori incerti.
Questo io vedo e percepisco da quando i miei occhi hanno cominciato a morire, è doloroso vedere il mondo spegnersi ogni giorno di più, ma vi è come corrispettivo lo stupore per questo miracolo imprevisto.
Il mondo si spegne sfumando e dissolvendosi in un colore che è troppo bello per poterlo descrivere con semplici parole, non vi sono parole per descrivere l'amore, non vi sono parole per descrivere un miraggio, sono due sensazioni che van ben oltre la sfera del normale.
I miei occhi muoiono ma sono a loro grato perchè mi permettono di sbirciare oltre la soglia del mondo accanto...
Già, il mondo accanto... poichè è quello che da qualche tempo vedo...
Mentre col tempo il mondo diventa buio, quella luce spettrale si rafforza ed a poco a poco compaiono le ombre...
Ombre che non hanno corpo, non in questo piano di realtà, ombre visibili solo se sfiorate da questa luminosità, ombre che hanno vita propria e che scopro sui muri e sul pavimento...
La prima volta con stupore e vago senso di timore guardai la mia ombra come sdoppiarsi in un miraggio, ma col tempo ho imparato a distinguere la sua compagna, sempre la stessa, sempre vicina alla mia ombra, ed a tratti ho come l'impressione di veder appena fuori del mio campo visivo il corpo etereo che la proietta, quel corpo che vive nel mondo accanto dove altri sono i colori ed altre le luci...
A volte distinguo l'ombra dei suoi capelli, lunghi e vaporosi, e la mia mente viaggia indietro nel tempo verso un passato mai dimenticato ed allora sento il mio cuore stringersi come serrato in un pugno crudele, perchè quell'ombra io la riconosco...
Non so quanti sono i colori che l'occhio umano non può vedere, nè so come appaiano nel mondo accanto i suoi capelli biondi, ma so che è lei perduta e ritrovata in questo crepuscolo che giorno dopo giorno si trasfigura, sento che lei mi vede, forse comunica a suo modo con la mia ombra, incerta e dolente di non potermi dire "ti sono accanto..."
Eppure a suo modo lei mi è accanto, lo leggo nelle ombre della parete così adesso... mi sono destato con un dolore terribile agli occhi, un dolore come se dovessero scoppiare da un istante all'altro per la pressione, mi siedo sul letto perchè il dolore passi, guardando verso l'alto come per alleggerire quella pesantezza, quel gonfiore assurdo, occhi duri come pietre, dolore come carta vetrata che raspa dall'interno i miei occhi dolenti... e di nuovo sulla parente la sua ombra gentile che avvicina le sue labbra ai miei occhi... sensazione di fresco, come un alito di primavera che smorza il bruciore, sensazione leggera come due ali di farfalla che sfiorano le palpebre socchiuse ed il dolore che svanisce... senza lasciare traccia, dischiudo gli occhi per guardare sulla parete la sua ombra leggera e sfumata, appena distinguibile in questo strano chiarore, con gli occhi ancora offuscati la sua ombra del colore senza nome appare come una bruma violetta, poi l'ombra alza una mano a sfiorare l'ombra del mio viso, carezza leggera, come una ragnatela di raggi di stelle, ed io vorrei poter baciare quella mano ma le mie labbra trovano solo l'aria ed un sapore di nebbia profumata...
Giorno dopo giorno il mondo che si spegne...
Giorno dopo giorno un'essenza di bruma, che sembra prendere a poco a poco consistenza, questo colore ha un profumo, il profumo di una primavera smarrita, questo colore ha un sapore, quello salato di lacrime mai dimenticate, questo colore ha un suono, quello del lieve frusciare dei suoi capelli di seta, questo colore ha una consistenza tattile, quella della pressione delle sue labbra...
Il mondo si spegne, si dissolve in un miracolo d'amore, ed è in questo colore che è fuori dal mondo che io ritrovo il mio sogno perduto...
Ombra gentile, vestita del colore del rimpianto, a poco a poco intravedo i tuoi occhi, due profondi abissi stellati, la luce delle stelle è prigioniera dei tuoi occhi, lo scintillio dell'ultima neve di primavera, ricordo lontano di giorni perduti, danza nel tuo sguardo....
Scrivo queste sensazioni e guardo la tua ombra leggera sulla parete di fronte, al di sopra della mia spalla tu guardi le parole che a fatica riverso sulla carta e poi improvvise due gemme che fanno da punteggiatura, due lacrime cadute dai tuoi occhi, perle senza consistenza in questo universo ostile, ma pesanti come piombo nel mondo accanto, due lacrime che non bagnano la carta, due lacrime che non inumidiscono le mie dita, ma che posso vedere per questo bizzarro scherzo del destino...
Non piangere per me, non sono solo, tenera ombra pellegrina, ho te da sempre racchiusa nel mio cuore ed un dolcissimo angelo custode che veglia con affetto sulla mia vita...
Queste gemme stillate dai tuoi occhi solo io posso vederle e riporle nello scrigno del mio cuore, perchè nel buio che mi attende non sarò solo, perduto nella notte senza fine, ma due angeli guideranno i miei passi verso un futuro incerto e luminoso, dove tutto il mio mondo sarà solo di un colore, quel colore che è prima della luce, quel colore che è prima dell'aurora, ed in quel chiarore potrò infine rivedere un volto amato che nonostante tutto io non ho mai dimenticato.
Questo racconto fu scritto tra il 13 ed il 16 ottobre 1995 ed è considerato uno dei migliori racconti da me scritti.
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