La sua duplice natura di dea della rinascita e del regno dei morti era dovuta ad un poetico mito riportato anche da Ovidio nel quinto libro delle Metamorfosi. Persefone, figlia di Zeus e Demetra, fu rapita da Plutone, che sorprese la fanciulla mentre coglieva dei fiori vicino alle porte dell'Ade. Demetra, venuta a conoscenza del fatto, implorò a lungo il Re degli Inferi affinchè le restituisse la figlia, alla fine implorò lo stesso Zeus, che tra l'altro era anche il padre di Persefone, la sua supplica non restò inascoltata, gli dei concessero alla fanciulla di ritornare sulla terra per otto mesi l'anno... Il suo mito veniva celebrato e ricordato nel corso dei Misteri Eleusini, come simbolo del ciclo di rinascita della natura: quando lei lascia la terra la vita sfiorisce, le foglie cadono dai rami, il gelo invernale trionfa... ma quando lei ritorna i fiori sbocciano di nuovo nei campi, gli alberi si coprono di nuovi germogli e l'aria tiepida si riempie del profumo della primavera... Il mistero del ciclo delle stagioni trovava in questo mito una straordinaria veste poetica e la stessa Persefone compariva anche in altri miti sotto un aspetto benigno e gentile, a lei infatti si rivolge Orfeo per strappare dal Regno dei Morti l'amata Euridice... L'immagine di Boris Vallejo, qui di fianco, coglie il momento più emblematico della vicenda, il momento stesso del rapimento che la trasformerà nella Regina degli inferi, come lascia intuire la figura femminile sullo sfondo, incorniciata dalle porte dell'Ade... L'uso di un java che riflette l'immagine nell'acqua dona all'immagine un tocco di magica irrealtà... |
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