Kaspar
Capitolo 1

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Boris Vallejo, Mirage XX - 14.558 bytes

Boris Vallejo
Fire Witch
(Mirage XX)


Non mi è rimasto molto tempo, ormai, e non è facile riordinare i ricordi, ma qualcuno deve pur farlo e del resto che importanza ha se sono io o qualcun altro? Altri scriveranno di certo per quelli che verranno dopo di noi - se qualcuno verrà - la cronaca della morte della civiltà, ma io solo posso dare con questi appunti qualcosa di più, perchè io ho già vissuto questi momenti di terrore e di angoscia, io avevo già visto cosa sarebbe successo e, grazie alla mia esperienza anticipata, ho potuto salvarmi dal primo attacco e dai successivi, ma nonostante tutte le mie precauzioni anche io comincio a risentire dell'avvelenamento da torio.
Questa mattina quando mi sono pettinato un largo ciuffo di capelli se ne è venuto via lasciando scoperta la pelle del cranio.
Ho avuto un brivido, poi mi sono rassegnato, che posso fare del resto? Torio, stronzio 90, cobalto... sono tutt'intorno, nell'aria, nel terreno, nell'acqua... so bene di essere condannato e so bene che in centinaia di rifugi sotterranei, altri hanno già avuto questi primi sintomi o presto li avranno, forse il Norad sotto le Montagne Rocciose sopravviverà per un secolo o due, ma la terra è ormai contaminata per almeno un migliaio di anni, riusciranno a sopravvivere? Forse un domani troveranno questo e altri rifugi, e con il mio centinaia di diari della disperazione verranno alla luce a terribile monito della nostra ingenuità e follia, già vedo una possibile antologia di brani tratti da questi diari... se l'umanità sopravviverà... se...
Io però lascio a questi lontani discendenti - se vi saranno - o ad altri che forse un giorno torneranno dalle stelle qualcosa di più, qualcosa che ho celato in una cassetta accanto alla quale lascerò il mio manoscritto, un videotape, un ampex, floppy in vari formati, un cd-room, cassette audio ed altro a cui via via penserò, ciò che lascio è troppo importante e in qualche modo chi verrà, se e quando non importa, deve essere in grado di comprendere il mio messaggio, deve essere in grado di saper usare l'oggetto della cassetta, di sicuro tutte queste versioni impressioneranno questo fantomatico archeologo assai più del dattiloscritto e forse questo lo spingerà ad esaminarlo con precedenza rispetto ad altri che di sicuro verranno rinvenuti altrove.
Chiunque stia leggendo queste righe, deve avere pazienza, poichè presto narrerò la mia storia, come ho trovato l'oggetto, come ne ho scoperto le straordinarie proprietà, la mia impressionante esperienza... in questo modo consegno il mio nome alla storia, chiamate l'oggetto con il mio nome, non con il vostro - ignoto archelogo di un lontano futuro, chiamatelo semplicemente "la lente di Kaspar"...

1.
La Lente

Tutto ha avuto inizio trent'anni fa, all'epoca ero un fotografo di moda, il mio campo d'azione era i Caraibi, il Messico, la California, io ho lanciato sulle copertine di mezzo mondo Eunice Kenthya Calvert, la top model diciassettenne che fu amica di Jay Fergusson che all'epoca divideva con me la fama di mago dell'obiettivo, la stessa che presumibilmente assassinò Christopher Mayo con una cassetta di scorpioni, la stessa che prima di sparire misteriosamente assieme al suo ultimo amante il Conte Gilberto Olderici, sopravvisse alla Psicosi degli Insetti e la sconfisse lasciando le sue strane memorie in una cassetta di sicurezza a Ginevra, dove vennero ritrovate per caso quasi dieci anni dopo.
E fui sempre io che feci il servizio olografico del massacro allo stadio Hollygans di Liverpool dove ottantamila tifosi si sterminarono nel giro di tre ore a colpi di bazooka e di bombe a schegge...
E sempre io realizzai il servizio sulla fine di New York, quando il Concorde partito dall'aeroporto La Guardia perse quota esplodendo sul Trade World Center, nell'incendio, nel crollo dei grattacieli e nelle esplosioni persero la vita, si disse, quasi dieci milioni di persone, ed io attraversai l'inferno per lasciare la testimonianza dell'incidente più luttuoso nella storia dell'umanità e fu con quel servizio che vinsi tutti i più importanti premi dell'epoca compreso il premio Hearst!
Alla fine abbandonai la mia attività movimentata per dedicarmi esclusivamente alla olo d'arte, per esplorare la computer grafica e per creare bizzarre lenti a gas per ottenere effetti sempre più sconcertanti tali da competere ad armi pari con i computer.
In occasione del lancio delle prime tre Arche Extrasolari realizzai con l'anziano messia elettronico Jean Michel Jarre lo straordinario olo spettacolo nei cieli della California "Bon Voyage!" per salutare chi partiva per Procione, Sirio e Canopo, per portare il seme dell'umanità sulle stelle, per dare un abbraccio a chi non avremmo mai più rivisto.
Un giorno quindi mi recai a casa di Randolph Cyril Hugues, il quale mi aveva invitato per discutere del finanziamento di un mio nuovo progetto.
Conoscevo bene Randolph, che oltre che il mio mecenate era anche un mio carissimo amico, così dopo aver scambiato alcuni brevi convenevoli passai subito ad illustrare il mio progetto.
«Vedi Cyril - usavo il suo secondo nome, sapendo come a lui fosse maggiormente gradito - le tre Arche attraverseranno l'orbita di Plutone tra sei mesi, da allora affronteranno l'ignoto ed io avrei pensato di dedicare loro un olo spettacolo di dimensioni planetarie, con l'aiuto dei laser delle stazioni Krishna, Franklin e Lenin, i raggi convergenti dovrebbero confluire sullo specchio solare in orbita geostazionaria sull'America Settentrionale...»
«Ti riferisci a Syncro IX, immagino» interruppe Cyril.
«Certo, ovviamente con l'aiuto della colonia orbitale Gandharva ruoteremo lo specchio verso Plutone per salutare le Arche, da lì potranno vedere lo spettacolo con i telescopi di bordo ed al tempo stesso Syncro VII lo riproietterà nel cielo di Houston, per la colonna sonora mi sono assicurato l'esclusiva di Rob Hubbard...»
«Ma è quasi novantenne!»
«Se per questo nemmeno Jarre era di primo pelo eppure "Bon Voyage!" è stato un trionfo - ribattei ignorando l'interruzione - se Jarre non si fosse sottoposto al criosonno il mese scorso mi sarei servito nuovamente di lui ma anche Hubbard si può dire allo stesso livello, ha cominciato sui computer, ma troppo è andato avanti in oltre mezzo secolo, ma non sarà il solo c'è Kelvin Meredith.»
«Chi? Il multistrumentista laser?»
«Proprio lui, sarà lui infatti a decrittare le immagini laser ritrasmesse dal Syncro VII in forme d'onda sinusoidali.»
«In altri termini - arguì Cyril - tu crei il codice delle immagini laser al computer e lo trasmetti alle stazioni orbitali che lo trasformeranno in laser-immagini su Syncro IX e le immagini ritrasmesse a terra saranno decodificate in samples da Meredith e su questi samples Hubbard comporrà il brano... sì, può funzionare, dovrebbe venirne fuori qualcosa di originale, quanto ti occorre in definitiva?»
«Parecchio Cyril...» e restai in attesa.
«Parecchio quanto?» incalzò ridacchiando.
«Capisci bene devo disporre a tempo pieno di tre stazioni orbitali, della colonia Gandharva, devo far girare Syncro IX e noleggiare Syncro VII, poi Syncro IX dovrà essere di nuovo riposizionato, inoltre...»
«Basta mezzo miliardo?»
«Dipende dalla valuta - buttai là scherzosamente - certo, se mi offri il finanziamento in Euro preferisco.»
«Di certo non ti difetta la modestia, è una cifra enorme, ma non credo di sbagliare se penso che l'investimento frutterà almeno due volte tanto, vero?»
«Qui sei tu il modesto Cyril, frutterà dieci volte tanto, tutti i governi ne vogliono una copia.»
«E allora perchè non sono loro a finanziare?»
«Prima vogliono vedere il prodotto finito, poi comprano.»
«E quindi io devo anticipare a scatola chiusa.»
«Mi conosci Cyril, sai bene che mantengo le mie promesse, sarà uno spettacolo indimenticabile!»
«Fino al tuo prossimo strepitoso progetto, naturalmente!»
«Naturalmente...»
Ovviamente Cyril non perse tempo e tramite olo trasmisse l'ordine di finanziamento a mio nome per importo anche superiore, poi spento il terminale versò da bere per entrambi e si rivolse di nuovo a me.
«Ora mi devi spiegare perchè hai abbandonato la fotografia, eri formidabile in quel campo, i tuoi servizi mi affascinavano e forse t'interesserà sapere che io stesso ho acquistato per le mie riviste i reportage migliori che tu hai realizzato, quindi?»
«Cyril io non ho del tutto abbandonato la fotografia, ma ho iniziato ad esplorare l'aspetto creativo, l'invenzione dell'immagine, e proprio per questo motivo uso il laser ed il computer, non c'è limite a ciò che possono fare! Purtroppo la fotografia non offre più molto paragonata all'elaborazione grafica di un computer moderno. Ho inventato filtri speciali riempiti di gas, ho usato viragi speciali in camera oscura, ma tutto questo ormai può farlo qualsiasi programma di grafica, e assai più rapidamente...»
«Il computer non può fare i reportage che tu hai realizzato.»
«Lo credi davvero? - estrassi dalla borsa un fascio di fotografie -guarda queste.»
Le guardò a lungo con interesse, io sapevo bene cosa rappresentassero e attesi.
«Sono le Arche in transito tra Giove e Saturno! Sono stupende! Ma come hai fatto a riprenderle? La Stazione più vicina è su Cerere e...»
«Cyril, le ho generate al computer, non sono fotografie, ma solo una simulazione.»
Annuì pensoso «Capisco cosa intendi, anche un reportage ormai può essere fatto a tavolino, quindi che senso c'è recarsi sul posto, a fiutare l'avvenimento, quando chiunque può fare altrettanto standosene a casa in poltrona. Eppure ho trovato qualcosa che forse potrebbe interessarti, aspetta un istante.»
Si alzò e si diresse verso la biblioteca e dopo aver indugiato un paio di minuti afferrò un piccolo volume dall'aspetto molto malmesso e tornò verso di me.
«Si tratta di una copia manoscritta del proibito Libro del Dio Morto che io ho acquistato da un chela afgano, qui ho trovato menzione del cristallo delle visioni. Il testo in antico sanscrito riferisce testualmente che "...strane e soprendenti visioni imprigioneranno l'occhio di chi vi guardasse attraverso, allora il tempo si squarcerà e l'occhio non potrà più sottrarsi ad esse..." poi prosegue descrivendo il cristallo, ma le pagine sono talmente corrose da risultare illegibili, in ogni caso, pensa cosa potresti fotografare mettendo all'obiettivo della tua Nikon una lente di questo genere...» e mi guardò enigmaticamente.
«Ma ovviamente - ribattei - dato che il libro manca delle pagine essenziali, noi non possiamo nemmeno immaginare che razza di cristallo sia, vero?» non rispose ma aprì un piccolo scrigno tirandone fuori un grumo nerastro come quarzo ematoide «Il chela mi ha dato anche questo, dice che è il cristallo.» me lo porse ed io lo osservai e vi guardai attraverso, poi scossi la testa «Il chela diceva balle non vedo nulla, tu l'hai provato?»
Scosse la testa «Anch'io ho avuto l'impressione che quella pietra non valga nulla, comunque prendila, in fondo è quarzo, tu le lenti sai fabbricarle, vedi cosa riesci a tirarne fuori, per me è una beffa come quella dello scalpo dello yeti, se però ottieni qualche risultato fammelo sapere.»
Mi diede il cristallo e mi congedò.
Non l'avrei mai più rivisto, pochi giorni dopo durante il volo dello Shuttle Phoenix VII Pan-Am per Aristarco City, Cyril trovò una rapida morte nell'improvvisa ed inesplicabile depressurizzazione dell'abitacolo.
Ne fui sconvolto, con Cyril non perdevo solo un impagabile mecenate ma forse l'unico vero amico che avessi.
Quel giorno mi trovavo a casa di Meredith per la stesura del contratto definitivo e mentre lui ne esaminava le clausole, io me ne stavo nel salone che si affacciava sulle cascate dell'Iguassù ad ascoltare distrattamente una cronaca olovisiva in diretta da Gandharva sulla XII Regata Marte-Saturno, infatti già stavo progettando uno spettacolo commemorativo per il centenario del lancio del primo Sputnik da sottoporre al più presto al finanziamento di Cyril. Improvvisamente lo schermo si oscurò ed apparve Jay Robinson che con voce atona ci informò dell'accaduto "...interrompiamo la stereocronaca per una luttosa notizia trasmessa in studio per telestereo pochi istanti fa, lo Shuttle Phoenix VII della Pan-Am è esploso per depressurizzazione alle 17 e 35, ora di Greenwich, in prossimità della Stazione Orbitale Aurora, La Pan-Am in un dispaccio che ora mi consegnano comunica che tra i centoventi passeggeri figurano molti nomi della finanza, della politica dello spettacolo, tra questi ricordiamo il Premier della Confederazione Europea Lord Jason Roy Mc Allister, l'ambasciatore della Lega di Aristarco prof. Ernst Ajax, l'arcivescovo metropolita di Tycho Dimitri Vassily Strugatsky, il finanziere statunitense Randolph Cyril Hugues, la grande Alexia Colbert, in ricordo della quale la prima rete trasmetterà questa sera il suo indimenticabile Garbo, con cui vinse l'oscar quale migliore protagonista femminile nel '37..." rimasi sconvolto, Cyril era morto! Il cronista continuava nella lista di celebrità, ma io avevo cessato di ascoltare, mi riscossi solo quando fu ripreso il collegamento con Gandharva, osservai in silenzio le fasi finali della Regata, poi Meredith mi consegnò la copia autenticata del contratto ed io mi congedai da lui, la morte di Cyril incombeva su di noi come una cappa di silenzio, la sua scomparsa non avrebbe annullato il progetto ma di sicuro in futuro avrei con molta difficoltà trovato un nuovo finanziatore così sensibile come il mio amico Cyril e soprattutto altrettanto disposto a rischiare le immense somme di denaro che i miei progetti richiedevano.
Il progettato spettacolo sarebbe stato anche dedicato alla sua memoria oltre che agli eroici equipaggi della più straordinaria tra le imprese umane, almeno questo glielo dovevo...

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Scritto nel luglio 1990, contemporaneamente al remake de Il Giardino di Adomphas e rimasto tutt'ora incompiuto.

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Il brano in background è Paradise ma non conosco l'autore o il sequencer,
l'unica cosa certa è che l'ho rinvenuto in un server new age da tempo scomparso dal net.

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