L'immagine di apertura è - insolitamente - assai scadente in confronto all'abituale livello grafico delle immagini con le quali ho riempito il mio web... verissimo, lo è infatti, ma non l'ho scelta a caso, anzi l'ho realizzata appositamente per far capire ai miei visitatori cosa stà accadendo al mio occhio destro...
Sono due mesi che cerco di salvare il mio occhio, un distacco di retina che ha visto fallire due interventi, non credo importi molto ora stabilire le responsabilità e di sicuro gravi responsabilità vi sono a carico di certi sanitari di assai dubbia serietà ma di questo parlerò al mio ritorno da un nuovo e più delicato intervento, una vitrectomia che già sembra essere senza speranza...
È terribile, davvero terribile vedere giorno dopo giorno la vista spegnersi in un folle verde, attraversato da bolle di sfuocatura e da un continuo movimento come se vedessi sott'acqua... all'inizio ho sperato e lottato dopo il fallimento del piombaggio e cerchiaggio della retina ho capito che ormai era solo questione di tempo, non credo che la vitrectomia potrà restituirmi i colori ed i dettagli, ma non ho alternative, è l'ultima spiaggia con cui tenteranno di porre rimedio agli errori di chi ha giocato con il mio povero occhio.
Anche se l'immagine è quasi irriconoscibile i romani non faticheranno a riconoscere
Castel Sant'Angelo, bene io ho preso quest'immagine e l'ho elaborata per far capire come vedrei quel panorama se vi fossi davanti, terribile vero? Non più colori, non più dettagli, solo quel verde orribile attraversato da grumi che muovono l'immagine in continuazione, un incubo che purtroppo pare non abbia soluzione, ma non è tutto purtroppo, durante le lunghe sedute con la fronte sul cuscino per far assorbire la bolla di gas che premeva contro la retina per riattaccarla, con l'occhio bendato e chiuso io vedevo solo tanti segni violacei, nebbia vaga ed in continuo muovimento oltre alla bolla pulsante... a poco a poco tutto questo si trasformava in un'immagine, un'immagine terribile di un inferno che nessuna colpa può giustificare...
Strana cosa la narcosi, durante quelle ore si fanno sogni che si imprimono nella coscienza e che poi ritornano come incubi.
E così nel buio vedo immagini raggelate come di un paesaggio di morte con grumi di persone immobili e se mi concentro su queste visioni scorgo come dei lineamenti contorti in espressione di dolore, bocche aperte in grida silenziose, immagini di sofferenza incapsulate come in un'ambra grigia, persone cieche immerse in paesaggi di neve violetta, con luci morte che non vengono da nessun luogo.
Credo che nel mio occhio sia rimasta imprigionata un'immagine vista nello strano sonno della narcosi, ma a volte credo che il mio occhio, come un occhio del purgatorio veda ed intraveda ciò che è dopo e prima la vita, una popolazione di anime sofferenti, chiuse in un universo personale fatto di buio e di silenzio senza fine e questo è terribile, immaginare che il dopo possa avere questo aspetto...
L'Urlo di Munch era il dipinto più adatto per dare un'idea di quella visione di terribile e dissennata sofferenza ma ho dovuto cambiarne il colore fino a renderlo simile a quello che io vedo nel buio con gli occhi chiusi, non mi piace manipolare le immagini create da altri, soprattutto questa che per me è una delle più drammatiche dell'arte moderna, ma solo la grande arte di Munch poteva generare una visione così eloquente e simile in modo sconvolgente a quelle che nascono nel mio occhio morente.
Ma assieme a queste immagini vi sono sensazioni come se in quel momento percepissi io stesso la sofferenza di quei volti contorti, forse un giorno descriverò queste sensazioni ma quel che è certo è che con l'occhio destro non vedrò mai più l'ultravioletto dato che non ho più il cristallino artificiale, ho perso il colore prima della luce e vedo il verde degli abissi del mare ed il viola morto della regione oltre la vita, mi hanno aperto "l'occhio del purgatorio" e ciò che vedo nel buio è terribile e sconvolgente al tempo stesso...
In me stà avvenendo un cambiamento strano, due narcosi totali con intubazione a così breve distanza mi fanno sentire ad un passo dallo schiudere quella porta sul mondo accanto, ma lì non c'è Vanessa, solo individuali eternità di dolore, immagini senza vita, o vite sospese dentro un istante di morte perpetua, oddio... se il dopo è così, ed è terribile solo pensarlo, quella sofferenza, quell'immobilità, quella perdita del tempo, quella cecità senza fine sono così orribili e mostruose che nessun inferno può esservi paragonato, non si può immaginare l'inimmaginabile ma vederlo e percepirlo può annientare e riempire i sogni di un senso di vuoto infinito...
Sono visioni piene di angoscia e di qualcuna di quelle creature sofferenti scorgo il viso, che, come ho detto, mi ricorda l'Urlo di Munch, un urlo straziante e silenzioso ed è il silenzio assoluto la cosa più orrenda, urlare con la bocca bloccata e non emettere suono, come prigionieri in capsule di tempo raggelato, mi chiedo a che serve sperare in un dopo se il dopo deve essere così terribile, e soprattutto perchè anche i non nati devono soffrire così, loro che colpe hanno commesso?
Nei sogni infatti percepisco queste essenze di creature che non hanno mai vissuto e che scontano lo stesso inferno, e non importa cosa si sia stati in vita, buoni o cattivi, onesti o disonesti... sono tutti lì chiusi in sè stessi e senza sapere gli uni degli altri, tanti inferni personali dove il tempo ha cessato di scorrere...
Non sò quale sarà il destino del mio occhio e non mi faccio illusioni ma quel che è certo è che queste immagini non mi abbandoneranno più...
Domenica 27 luglio entrerò in ospedale per questa nuova operazione e, ne sono certo, altre ne seguiranno, ma una cosa spero, che se verranno altri sogni da quello strano mondo ai confini con la coscienza che almeno siano meno terribili di queste visioni, non credo possa esservi qualcosa di peggiore o forse mi limito solo a sperarlo...
Roberto Gravina (26 luglio 1997)
Sono passati oltre 3 anni da quando ho scritto questa pagina, ricordo che dopo averla uplodata spensi il computer, presi la valigia e mi recai in ospedale per esservi ricoverato, da solo... con il terrore di perder l'occhio del tutto ed il timore per una nuova operazione che oltre tutto dava poche speranze.
L'intervento riuscì, due giorni dopo vedevo nuovamente i colori ed anche i dettagli, pur senza cristallino e causa della mia fortissima miopia vedevo abbastanza bene, al contrario avevo difficoltà a leggere ma potevo ovviare con gli occhiali da lettura.
Ripresi ad essere ottimista, pensavo anzi di riprendere il lavoro a fine settembre, ultimata la convalescenza ed un periodo di osservazione doveroso a causa dei 3 interventi.
Il prof. Petitti aveva fatto un vero miracolo ed anzi con le dovute cautele ripresi persino a lavorare sul web creando molte nuove pagine (nelle news del 1997 sono indicate le pagine create tra il 28 agosto ed il 10 settembre 1997), per non stancare l'occhio operato lo bendavo per liberarlo subito dopo aver spento il computer, pur tuttavia l'ottimo intervento e le mie cautele non ebbero l'esito sperato, l'11 settembre mi accorsi che nella parte in alto a sinistra della visione vi era una macchia verde cupo, preoccupato mi recai a Rieti, dove si era trasferito il professore che mi aveva operato, per accertamenti.
Dopo un accurato esame ebbi la risposta: un processo di scollamento della retina complicato dalla formazione di membrane sub-retiniche, in altre parole dovevo fare un quarto intervento...
Ad ottobre 97 fui operato a Rieti, per maggior sicurezza la retina venne fissata al fondo oculare.
Ero preoccupato dato che era il terzo distacco consecutivo, pur tuttavia sperai che fosse finita e tornai a casa.
Appena una settimana dopo vedo di colpo tutto nebuloso e ricompare la macchia, subito mi faccio nuovamente visitare e apprendo che è necessario un quinto intervento!
Sono in preda all'angoscia, il mio occhio non reagisce come dovrebbe, anzi era insorta una forma di glaucoma e nel nuovo intervento avrei dovuto subire anche l'iridectomia.
Mi rassegno e ad inizio dicembre torno nuovamente a Rieti per l'intervento, so di non avere alternative e spero solo che la prolungata assenza non mi crei problemi con il lavoro, non mi sto divertendo a fare un intervento appresso all'altro ma vallo a spiegare al datore di lavoro?
I miei timori non sono infondati, durante il quinto ricovero parte la lettera di licenziamento e tornato a casa ricevo il mio ultimo stipendio e la comunicazione che la mia attività lavorativa è cessata.
Mi trovo in guai seri, vivo da solo, non ho nulla da parte e so bene che la liquidazione la vedrò solo dopo un paio di mesi, ma nel frattempo ho l'affitto da pagare, le bollette delle utenze e poi di che campo? Tiro la cinghia e nel frattempo mando avanti le pratiche per il pensionamento anticipato per invalidità.
Queste preoccupazioni e soprattutto le privazioni influiscono sull'esito del quinto intervento ed in ogni caso passo un pessimo natale guardando al futuro con molto pessimismo.
A febbraio 98 si rende necessario un laser retinico per bloccare nuovamente un nuovo processo di scollamento marginale della retina, tuttavia l'occhio sembra stabile ed il professore fissa la data per la sostituzione dell'olio di silicone con il vitreo artificiale, una soluzione salina -credo- che dovrebbe mantenere la corretta pressione dentro l'occhio.
Fortunatamente ho anche la buona notizia che il pensionamento anticipato è stato accettato e che ad aprile lo riceverò con gli arretrati, nel frattempo si risolve anche la questione della liquidazione, per quasi tre mesi ho tirato la cinghia, riuscendo a sopravvivere con il solo stipendio di dicembre, ma ora posso essere più tranquillo, la pensione non sarà elevatissima ma con la liquidazione ed un pò di attenzione posso farcela.
Ad aprile faccio il sesto intervento e durante il ritorno a casa la retina si ristacca nuovamente!
Nuova consultazione e nuovo intervento fissato per maggio, è necessario rimettere il silicone ed anche resecare il bordo della retina lasciando la sola parte centrale.
L'occhio sembra stabilizzarsi, mi sento più ottimista, ho conosciuto una amica in internet e decidiamo di trasferirci assieme a Rieti, durante questi mesi un nuovo problema, mentre io sono su a Trieste, la mia casa si allaga, perdo gran parte dei miei libri, danni a tutte le mie cose, distruzione quasi totale di raccolte e cose acquistate nel corso di una vita.
La casa è inabitabile, il materasso stesso è intriso d'acqua, manca la luce ed io sono psicologicamente a terra.
Così mi trasferisco a Rieti a novembre 98 e pazientemente inizio a trasportare lì il salvabile.
La ripulitura della nuova casa, le spese enormi sostenute a causa dell'allagamento di casa fanno si che la liquidazione si dissolve prima del previsto, addirittura dovrò aspettare un anno per traslocare i mobili...
E l'occhio? Gli strapazzi, le preoccupazioni, i viaggi continui tra Roma e Rieti influiscono più del dovuto, a marzo 99 mi accorgo che vedo sempre meno, sempre più buio, il motivo è il glaucoma cronico, la pressione oculare raggiunge livelli elevatissimi, l'occhio duole terribilmente, pian piano la visione si rabbuia: a dicembre 99 vedo malissimo ma riesco ancora a leggere con la luce fortissima.
Nel corso del 2000 il peggioramento è continuo e costante, ad agosto infine l'occhio praticamente si spegne, riesco a malapena a percepire un vago movimento davanti ad una fortissima sorgente luminosa, se invece guardo verso una lampada distinguo a malapena la luminosità, durante i controlli della pressione oculare nemmeno mi accorgo del cerchietto luminoso che si avvicina all'occhio...
Quello che temevo ormai si è verificato, l'occhio è perso e tengo sotto controllo la pressione oculare sempre elevatissima con gocce e pasticche.
Ma pare che non sia finita qui, recentemente ho iniziato ad accusare anche problemi col sinistro, vedo male, il campo visivo è ridottissimo eppure l'occhio appare sano, non vi sono problemi ne alla retina, ne alla macula, ne al vitreo... e allora?
Ho fissato una tac al cervello per indagare il problema, probabilmente lì vi è qualcosa che sta danneggiando il nervo ottico ed il nervo acustico, infatti sto anche diventando sordo, ma di cosa si tratti non è chiaro.
Ora attendo la tac, se vi è davvero qualcosa di grave potrò saperlo solo ad esami effettuati, ma le preoccupazioni restano: ormai vivo in quasi totale povertà, dato che ai problemi di salute si aggiungono sempre come per magia anche i problemi economici, se devo uscire ho problemi anche a percorrere brevi tratti: la sordità, la totale cecità dell'occhio destro ed il ridottissimo campo visivo al sinistro non sono l'optimum per attraversare le strade!
Affronto anche questa catastrofe con lo stesso coraggio che mi ha sorretto in questi anni ma non posso più sperare nel futuro, forse la mia invalidità verrà riconosciuta ed in tal caso risolverò almeno i problemi economici con la pensione integrativa, ma non posso più sperare di leggere come un tempo i tanti libri acquistati negli anni, anche perchè di quei libri ne è sopravvissuta solo una piccola parte, lavoro ancora al computer, faccio pagine, aggiusto e rinnovo le vecchie, ma per quanto potrò farlo? Se la situazione non peggiorasse riuscirei ad adattarmi con maggior serenità ma non spero più e forse - a volte penso - se la tac scoprisse un serio e grave problema, beh... allora cali pure il sipario perchè il Duca Lucifero tra breve ritroverà la sua Vanessa.
Roberto Gravina (9 novembre 2000)
Sono passati quasi 5 anni dall'ultima annotazione e sono ancora qui, con la vista davvero mal ridotta ma non per questo sconfitto, anzi!
La tac non diede alcun risultato, quindi la perdita di campo visivo e dell'udito continuano inarrestabili ma di saper la causa non se ne parla...
I problemi economici di allora li ho risolti tutti, non ho più debiti ed ho denaro in banca, attendo sempre l'integrazione per l'invalidità e pur avendo sentenza favorevole da 3 anni non si vedono nè gli arretrati nè i 215 euro mensili, ma a parte queste antipatiche seccature e il danno visivo sempre più preoccupante, non ho problemi, vivo tranquillamente, ho ottimi amici, una casa pulitissima e ben ordinata e soprattutto un'ottima moglie che mi rende la vita assai tranquilla, oltre a fare il possibile perché non debba mai aver grattacapi di alcun genere...
Insomma una differenza incredibile se si considera la precedente annotazione! Purtroppo all'epoca ero ancora molto autosufficiente, pochi mesi dopo addirittura andai da solo al Gemelli di Roma per una visita specialistica, oggi invece da solo non posso nemmeno arrivare sino al giornalaio... La vista si è molto deteriorata in questi cinque anni, e questo ha portato come conseguenza una forte agorafobia e una conseguente claustrofilia, insomma in casa mi sento al sicuro, fuori di casa, anche per brevissimi periodi mi sento perso e quasi in preda all'angoscia...
In casa lavoro al pc: ebook, narrativa, raccolta di grafica, catalogazioni varie ed ora il rifacimento ed espansione del web, ma fuori la luce mi da il tormento, vedo in un campo visivo ridottissimo e non riesco a sentirmi a mio agio.
Sono stato fortunato ad incontrar Patrizia, grazie a lei posso ad avere una vita tranquilla e senza problemi, lei pensa praticamente a tutto e come se non bastasse è anche economa, sa tenere benissimo la casa e cucina in modo superbo, ma soprattutto è molto intelligente e di gran compagnia, insomma una moglie perfetta, nulla a che vedere con quella assurda convivenza che, all'epoca della precedente annotazione, mi aveva ridotto alla fame e coperto di debiti.
Ho fatto un errore allora e l'ho pagato a caro prezzo, ora invece mi godo una serenità mai avuta e se non fosse per la vista in declino, potrei davvero dire che sto meravigliosamente bene. Ma la vista continua a peggiorare ed io continuo ad adattarmi, insomma non accetto sconfitte perché dopo quello che ho passato tra il 1997 e il 2001, vedo le nuove contrarietà sotto un profilo assai diverso, non ho debiti, ho una casa comoda e pulita, ho persino amicizie, quindi perché dovrei sentirmi sconfitto? E poi, ripeto, con un'ottima moglie al fianco anche i problemi più seri diventano superabili...
Roberto Gravina (4 aprile 2005) |